Marco Valeri

Come affrontare le proprie paure

  • Autore: Marco Valeri
  • Pubblicato il: 15-12-2022
  • Ultima modifica: 03-01-2023

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“La vita è troppo breve per essere limitata dalle nostre paure”.

 

Questa è una frase che ho messo nero su bianco dopo un lungo percorso in cui ho trovato il coraggio di fare i conti con le mie paure più profonde, specialmente con una in particolare.

Questa è anche una frase che voglio dedicarti sinceramente se come me stai provando a superare qualcosa che ti spaventa, qualcosa che magari da anni ti blocca.

 

“La vita è troppo breve per essere limitata dalle nostre paure”.

 

Il tuo cervello è uno strumento dalle risorse infinite, capace di far fronte ad ogni tua necessità, perfettamente in grado di superare ogni tua singola paura.

 

Non sono uno psicologo, un dottore e non ho alcun titolo di studio legato alla psicologia delle persone. Se stai cercando un professionista del settore quello non sono io.

 

Quello che posso offrirti è la mia esperienza diretta, di come ho fatto a superare una mia grande paura, che mi ha bloccato per anni.

Tranquillo che non ho nulla da venderti, non troverai nessun corso a pagamento alla fine di questo articolo su come superare le tue paure. Mi piacerebbe solo sapere che la mia esperienza ti possa essere d’aiuto a superare un problema legato alla tua vita personale o quanto meno darti qualche spunto di riflessione.

 

Ci sono stati quattro passaggi fondamentali che mi hanno aiutato a superare questa mia paura:

  1. Da dove arriva la tua paura
  2. Prenditi il tuo tempo
  3. Pianifica una strategia
  4. Agisci

 

Prima di parlarti di questi quattro passaggi però, vorrei raccontarti qual era la mia paura.

Come affrontare le proprie paure

La mia claustrofobia arriva da un evento traumatico che ho vissuto nella mia vita.

Era il 3 luglio 2010, era un sabato mattina.

Lavoravo come operatore back-office in un call center di Roma e un sabato sì ed un sabato no dovevo lavorare.

Quella mattina arrivai in ufficio in tempo.

Posai le mie cose nella postazione in cui avrei lavorato e mi presi un caffè.

Mi misi seduto e dopo qualche secondo il mio cellulare cominciò a squillare.

Era mia sorella ed era insolito che mi chiamasse a quell’ora, di sabato mattina.

Risposi.

“Pronto” le dissi.

“Marco” mi disse mia sorella con voce affannata e preoccupata, per poi continuare.

“Vieni a casa, Francesco sta male, non respira. Vieni a casa. Francesco non riesce a respirare”.

 

Avevo un fratello più piccolo e l’ultima volta che ci ho parlato è stata la sera prima di quel 3 luglio di tanti anni fa.

Fu una sera particolare, in cui ancora non sapevamo come sarebbero poi andate le cose.

Francesco aveva 23 anni e quella sera mi parlò del fatto che aveva grandi progetti per la vita, voleva studiare cinematografia e poi gli sarebbe piaciuto diventare un operatore sociale nel suo tempo libero per aiutare le persone che stavano male.

Ma il grande mistero che è la nostra vita ha avuto piani diversi per tutti.

Viviamo questa vita senza sapere quando il tempo scadrà.

 

Quel sabato mattina, mia sorella Silvia cercava di dirmi che mio fratello se n’era andato durante la notte, per un arresto cardiaco, per dei problemi di salute che aveva avuto.

Avevo capito cos’era successo ma speravo che non fosse così.

Anche mia sorella aveva capito cosa era successo ma forse sperava che se non lo avesse detto le cose sarebbero potute cambiare.

Non fu così.

 

Dissi al mio capo che avevo un’emergenza familiare, presi le mia cose e mi diressi verso l’uscita dell’ufficio.

Tremavo.

Ero arrivato a lavoro con il mio scooter e capii che non ero in grado di guidare.

Nello stesso edificio lavorava il mio migliore amico, Alessio.

Andati da lui.

Gli spiegai cosa stava succedendo.

Mi abbracciò.

Prese le sue cose e mi disse “vieni Marco, andiamo assieme”.

 

Arrivammo sotto casa mia in circa mezz’ora.

Aprii il portone di casa.

Arrivai davanti alla porta dell’ascensore con il mio amico Alessio me non riuscii ad entrare.

Provai un grande senso di claustrofobia nel vedere quel piccolo ascensore che sarebbe dovuto salire per 8 piani, lentamente, per portarmi davanti ai sogni spezzati all’età di 23 anni di mio fratello più piccolo.

 

Avevo 27 anni e la claustrofobia entrò senza chiedere permesso nella mia vita.

 

Ero indeciso di mettere o meno questo aspetto molto personale della mia vita in questo paragrafo ma ho deciso di farlo.

Il motivo è stato che le nostre paure nascono spesso da eventi poco piacevoli della nostra esistenza.

Questo è il motivo per cui sostengo che bisogna sempre avere un grande rispetto per le paure degli altri.

Ho deciso di mettere nero su bianco questo evento per farti capire che siamo in grando di vincere contro ogni paura della nostra vita, anche quella che arriva da un evento molto traumtico come questo.

 

Da dove arriva la tua paura?

Capire da dove arriva una tua paura è il modo migliore per conoscerla meglio, capirla ed anche per affrontarla.

La paura di prendere un ascensore,

la paura di stare al buio,

la paura di attraversare un ponte,

la paura di stare in un luogo affollato,

la paura di passare in uno spazio aperto,

la paura di un ragno e così via.

 

La paura verso qualcosa è un segnale, alle volte irrazionale, che ha il fine di metterci in salvo verso una situazione di pericolo.

In qualche modo, la paura è nostra amica, arriva per metterci in allerta verso una determinata condizione di pericolo.

Io stesso mi sono ritrovato ad aver paura di prendere un aereo perché in qualche modo è uno spazio chiuso. Pur essendo quest’ultimo mezzo di trasporto piuttosto grande e sicuro, rimane comunque uno spazio chiuso se hai problemi con la claustrofobia.

 

Capire da dove arriva la tua paura è il modo migliore per affrontare quest’ultima e per capire meglio te stesso.

 

Prenditi il tuo tempo

Se hai deciso di affrontare una tua paura, prenditi il tuo tempo.

Decidi di fare i prossimi passi rispettando te stesso, le tue tempistiche ed anche aspettando il momento giusto.

Alle volte la terapia d’urto può essere controproducente.

Se hai paura di prendere un aereo, essere costretto a farlo per motivi lavorativi, famigliari e così via, può non essere il modo migliore per affrontare la cosa e allo stesso tempo può aumentare la tua ansia.

 

Quando la sensazione di claustrofobia è tornata a dominare alcune scelte della mia vita, mi sentivo piuttosto fragile sotto questo punto di vista.

Ad ogni modo avevo la necessità di andare a fare visita alla mia famiglia in Italia.

Ad ogni modo la mia compagna aveva voglia di fare un viaggio assieme.

Tutto questo non faceva altro che aumentare la mia ansia.

“Devo andare in Italia per Pasqua”.

“Devo fare un viaggio quest'estate con la mia compagnia”

Tutti questi pensieri non facevano altro che aumentare il mio malessere.

 

È stato proprio in quel momento che ho deciso di prendermi il mio tempo.

Ho deciso che per tutto il 2022 non avrei volato, evitando così aerei e spazi chiusi.

Ho parlato con la mia compagna di questo problema, le ho spiegato che la mia claustrofobia era tornata,

che avevo voglia di farci i conti una volta per tutte, ma che per farlo avevo bisogno dei miei tempi.

Le dissi che non avrei volato per tutto il 2022, che se voleva fare un viaggio saremmo potuti andare in treno (abbiamo passato una bellissima settimana in Scozia), che questo mi avrebbe aiutato a superare questo momento e che dal 2023 saremmo potuti tornare a viaggiare come una volta.

Caterina, la mia compagna, ha capito la situazione.

 

Non mi sono sentito di condividere questo pensiero con la mia famiglia in Italia, un po’ perché avevo paura che non avrebbero capito, un po’ perché pensavo che li avrebbe fatti preoccupare.

Onestamente, con loro ho usato una scusa lavorativa, gli ho spiegato che per motivi di lavoro non avrei potuto viaggiare ma che ci saremmo visti quanto prima.

 

In questo modo, mi ero tolto ogni tipo di costrizione nel dove mettere nuovamente piede in un aereo.

Mi stavo prendendo il mio tempo per affrontare la cosa, per respirare, per pensare a cosa avrei fatto, e questo ha fatto scendere la sensazione di ansia che provavo verso questa mia fobia, così come mi ha fatto rilassare nel pensare ad una strategia da attuare.

 

Prenditi il tuo tempo, soprattutto verso le battaglie importanti della tua vita.

C’è sempre un momento più giusto di un altro per fare passi importanti.

 

Pianifica una strategia

Per vincere una battaglia c’è bisogno di un piano.

Per vincere questa tua paura hai bisogno di una strategia.

 

Ora che hai avuto modo di prenderti il tuo tempo per affrontare questa situazione, cerca di capire cosa devi fare.

Quali sono i passi da muovere per andare oltre la tua paura?

Puoi affrontarla un po’ alla volta?

Puoi utilizzare delle nuove tecniche?

Puoi studiare meglio l’argomento?

Pianifica dettagliatamente il modo in cui supererai questo tuo malessere.

 

Nel caso dell’aereo, quello che feci, come faccio di solito quando ho un problema e lo voglio conoscere meglio, è stato acquistare dei libri. Ho trovato molto spesso risposta in questi ultimi, cosa di cui ho anche parlato in I libri che mi hanno cambiato la vita, ma questa volta non è andata così.

Ho letto due libri sulla paura di volare e sulle paure che questo genera in molte persone ma non mi sono stati molto d’aiuto.

Le nozioni che ho trovato al loro interno erano ottime ma non mi aiutavano, non erano comunque d’aiuto verso il mio singolo problema.

La paura per gli spazi chiusi rimaneva e l’ansia anche solo di prenotare un volo mi bloccava.

 

Ho deciso così di chiedere aiuto ad un professionista del settore.

La mia compagna mi ha parlato di UnoBravo, una piattaforma dove è possibile avere la consulenza di uno psicologo online.

Ero un po’ scettico all’idea di avere un terapista online ma gli ho dato una possibilità, anche perché non sapevo bene cosa fare da solo contro la mia claustrofobia.

Ho avuto modo di fare diverse sedute sull’argomento con una brava psicologa che mi è stata molto d’aiuto, facendomi capire meglio da dove veniva questa mia claustrofobia, nonché mostrandomi diverse strategie per avere la meglio su di essa.

Consiglio vivamente UnoBravo, il rapporto qualità prezzo è ottimo, grazie a questa piattaforma è possibile accedere ad uno psicologo con una somma di denaro ragionevole e ovunque si è nel mondo.

 

Nello stesso periodo, pianificai anche una giornata con Fly With Confidence della British Airways.

Si tratta di un programma dedicato alle persone che hanno paura di volare, una giornata in cui si ha la possibilità di parlare con i piloti, uno psicologo specializzato sulle fobie legate al volare e di fare un volo con questi ultimi.

È stata un’esperienza davvero positiva che ti consiglio se hai il mio stesso problema, so che in Italia sono organizzate da ITA e forse anche da EasyJet.

 

Questo fu il modo in cui pianificai le mie mosse per superare la mia paura.

Ora tocca nuovamente a te.

Come pensi di poter superare la tua paura?

Quali sono i passaggi che vuoi mettere in atto?

Pensi, come lo è stato per me, di dover chiedere aiuto a qualcuno?

Pianifica una strategia per vincere la tua paura.

 

Agisci

Dopo aver capito meglio da dove arriva la tua paura, dopo esserti preso il tempo per fare le cose senza fretta e dopo aver messo nero su bianco il tuo piano, è arrivato il momento di agire.

Agisci con i tuoi tempi, rispettando quello che provi, ma agisci.

Se arrivi nuovamente davanti alla tua paura ma non te la senti di affrontarla, fermati di nuovo, fai un passo indietro e poi un bel respiro.

Subito dopo torna di nuovo ad agire.

 

Come abbiamo visto, per me agire fu acquistare dei libri e leggerli ma non mi furono molto d’aiuto.

Tornai ad agire nuovamente facendo delle sedute, le quali mi hanno sbloccato davvero molto.

Arrivò poi il primo volo dopo tanti mesi durante il programma con Fly With Confidence della British Airways.

Quando l’aereo decollò avevo il cuore a mille ma grazie alle tecniche di respirazione che avevo visto con la mia terapeuta, e con lo stesso programma, riuscii a ristabilire subito il respiro e mi sono goduto quel volo sopra la città di Londra con i piloti della compagnia aerea inglese e con le altre persone che avevano preso parte al programma.

È stato un bel momento.

Avevo mosso un primo attacco verso la mia claustrofobia e avevo vinto.

Anche se mi ero ripromesso di tornare a volare nel 2023, a novembre 2022 mi sono prenotato un volo e sono andato a trovare mia madre a Roma.

Il volo è andato davvero bene e mi è tornata la voglia di viaggiare.

 

Ora sta a te.

È arrivato il momento di agire.

Tutto quello che nasce dentro la tua testa può anche morire dentro di essa, basta solo volerlo.

Tutte le tue paure possono essere controllate dal tuo cervello.

Agisci ora, e quando le cose non vanno fai un passo indietro, respira, prenditi il tuo tempo e poi torna nuovamente ad agire, fino a quando non l’avrai vinta.

 

Ti dedico nuovamente questa frase che mi sono sentito di mettere nero su bianco a seguito di questa mia esperienza con la paura degli spazi chiusi.

 

“La vita è troppo breve per essere limitata dalle nostre paure”.

 

A presto.

“La vita è troppo breve per essere limitata dalle nostre paure”.

 

Questa è una frase che ho messo nero su bianco dopo un lungo percorso in cui ho trovato il coraggio di fare i conti con le mie paure più profonde, specialmente con una in particolare.

Questa è anche una frase che voglio dedicarti sinceramente se come me stai provando a superare qualcosa che ti spaventa, qualcosa che magari da anni ti blocca.

 

“La vita è troppo breve per essere limitata dalle nostre paure”.

 

Il tuo cervello è uno strumento dalle risorse infinite, capace di far fronte ad ogni tua necessità, perfettamente in grado di superare ogni tua singola paura.

 

Non sono uno psicologo, un dottore e non ho alcun titolo di studio legato alla psicologia delle persone. Se stai cercando un professionista del settore quello non sono io.

 

Quello che posso offrirti è la mia esperienza diretta, di come ho fatto a superare una mia grande paura, che mi ha bloccato per anni.

Tranquilla che non ho nulla da venderti, non troverai nessun corso a pagamento alla fine di questo articolo su come superare le tue paure. Mi piacerebbe solo sapere che la mia esperienza ti possa essere d’aiuto a superare un problema legato alla tua vita personale o quanto meno darti qualche spunto di riflessione.

 

Ci sono stati quattro passaggi fondamentali che mi hanno aiutato a superare questa mia paura:

  1. Da dove arriva la tua paura
  2. Prenditi il tuo tempo
  3. Pianifica una strategia
  4. Agisci

 

Prima di parlarti di questi quattro passaggi però, vorrei raccontarti qual era la mia paura.

Come affrontare le proprie paure

La mia claustrofobia arriva da un evento traumatico che ho vissuto nella mia vita.

Era il 3 luglio 2010, era un sabato mattina.

Lavoravo come operatore back-office in un call center di Roma e un sabato sì ed un sabato no dovevo lavorare.

Quella mattina arrivai in ufficio in tempo.

Posai le mie cose nella postazione in cui avrei lavorato e mi presi un caffè.

Mi misi seduto e dopo qualche secondo il mio cellulare cominciò a squillare.

Era mia sorella ed era insolito che mi chiamasse a quell’ora, di sabato mattina.

Risposi.

“Pronto” le dissi.

“Marco” mi disse mia sorella con voce affannata e preoccupata, per poi continuare.

“Vieni a casa, Francesco sta male, non respira. Vieni a casa. Francesco non riesce a respirare”.

 

Avevo un fratello più piccolo e l’ultima volta che ci ho parlato è stata la sera prima di quel 3 luglio di tanti anni fa.

Fu una sera particolare, in cui ancora non sapevamo come sarebbero poi andate le cose.

Francesco aveva 23 anni e quella sera mi parlò del fatto che aveva grandi progetti per la vita, voleva studiare cinematografia e poi gli sarebbe piaciuto diventare un operatore sociale nel suo tempo libero per aiutare le persone che stavano male.

Ma il grande mistero che è la nostra vita ha avuto piani diversi per tutti.

Viviamo questa vita senza sapere quando il tempo scadrà.

 

Quel sabato mattina, mia sorella Silvia cercava di dirmi che mio fratello se n’era andato durante la notte, per un arresto cardiaco, per dei problemi di salute che aveva avuto.

Avevo capito cos’era successo ma speravo che non fosse così.

Anche mia sorella aveva capito cosa era successo ma forse sperava che se non lo avesse detto le cose sarebbero potute cambiare.

Non fu così.

 

Dissi al mio capo che avevo un’emergenza familiare, presi le mia cose e mi diressi verso l’uscita dell’ufficio.

Tremavo.

Ero arrivato a lavoro con il mio scooter e capii che non ero in grado di guidare.

Nello stesso edificio lavorava il mio migliore amico, Alessio.

Andati da lui.

Gli spiegai cosa stava succedendo.

Mi abbracciò.

Prese le sue cose e mi disse “vieni Marco, andiamo assieme”.

 

Arrivammo sotto casa mia in circa mezz’ora.

Aprii il portone di casa.

Arrivai davanti alla porta dell’ascensore con il mio amico Alessio me non riuscii ad entrare.

Provai un grande senso di claustrofobia nel vedere quel piccolo ascensore che sarebbe dovuto salire per 8 piani, lentamente, per portarmi davanti ai sogni spezzati all’età di 23 anni di mio fratello più piccolo.

 

Avevo 27 anni e la claustrofobia entrò senza chiedere permesso nella mia vita.

 

Ero indeciso di mettere o meno questo aspetto molto personale della mia vita in questo paragrafo ma ho deciso di farlo.

Il motivo è stato che le nostre paure nascono spesso da eventi poco piacevoli della nostra esistenza.

Questo è il motivo per cui sostengo che bisogna sempre avere un grande rispetto per le paure degli altri.

Ho deciso di mettere nero su bianco questo evento per farti capire che siamo in grando di vincere contro ogni paura della nostra vita, anche quella che arriva da un evento molto traumtico come questo.

 

Da dove arriva la tua paura?

Capire da dove arriva una tua paura è il modo migliore per conoscerla meglio, capirla ed anche per affrontarla.

La paura di prendere un ascensore,

la paura di stare al buio,

la paura di attraversare un ponte,

la paura di stare in un luogo affollato,

la paura di passare in uno spazio aperto,

la paura di un ragno e così via.

 

La paura verso qualcosa è un segnale, alle volte irrazionale, che ha il fine di metterci in salvo verso una situazione di pericolo.

In qualche modo, la paura è nostra amica, arriva per metterci in allerta verso una determinata condizione di pericolo.

Io stesso mi sono ritrovato ad aver paura di prendere un aereo perché in qualche modo è uno spazio chiuso. Pur essendo quest’ultimo mezzo di trasporto piuttosto grande e sicuro, rimane comunque uno spazio chiuso se hai problemi con la claustrofobia.

 

Capire da dove arriva la tua paura è il modo migliore per affrontare quest’ultima e per capire meglio te stessa.

 

Prenditi il tuo tempo

Se hai deciso di affrontare una tua paura, prenditi il tuo tempo.

Decidi di fare i prossimi passi rispettando te stessa, le tue tempistiche ed anche aspettando il momento giusto.

Alle volte la terapia d’urto può essere controproducente.

Se hai paura di prendere un aereo, essere costretta a farlo per motivi lavorativi, famigliari e così via, può non essere il modo migliore per affrontare la cosa e allo stesso tempo può aumentare la tua ansia.

 

Quando la sensazione di claustrofobia è tornata a dominare alcune scelte della mia vita, mi sentivo piuttosto fragile sotto questo punto di vista.

Ad ogni modo avevo la necessità di andare a fare visita alla mia famiglia in Italia.

Ad ogni modo la mia compagna aveva voglia di fare un viaggio assieme.

Tutto questo non faceva altro che aumentare la mia ansia.

“Devo andare in Italia per Pasqua”.

“Devo fare un viaggio quest'estate con la mia compagnia”

Tutti questi pensieri non facevano altro che aumentare il mio malessere.

 

È stato proprio in quel momento che ho deciso di prendermi il mio tempo.

Ho deciso che per tutto il 2022 non avrei volato, evitando così aerei e spazi chiusi.

Ho parlato con la mia compagna di questo problema, le ho spiegato che la mia claustrofobia era tornata,

che avevo voglia di farci i conti una volta per tutte, ma che per farlo avevo bisogno dei miei tempi.

Le dissi che non avrei volato per tutto il 2022, che se voleva fare un viaggio saremmo potuti andare in treno (abbiamo passato una bellissima settimana in Scozia), che questo mi avrebbe aiutato a superare questo momento e che dal 2023 saremmo potuti tornare a viaggiare come una volta.

Caterina, la mia compagna, ha capito la situazione.

 

Non mi sono sentito di condividere questo pensiero con la mia famiglia in Italia, un po’ perché avevo paura che non avrebbero capito, un po’ perché pensavo che li avrebbe fatti preoccupare.

Onestamente, con loro ho usato una scusa lavorativa, gli ho spiegato che per motivi di lavoro non avrei potuto viaggiare ma che ci saremmo visti quanto prima.

 

In questo modo, mi ero tolto ogni tipo di costrizione nel dove mettere nuovamente piede in un aereo.

Mi stavo prendendo il mio tempo per affrontare la cosa, per respirare, per pensare a cosa avrei fatto, e questo ha fatto scendere la sensazione di ansia che provavo verso questa mia fobia, così come mi ha fatto rilassare nel pensare ad una strategia da attuare.

 

Prenditi il tuo tempo, soprattutto verso le battaglie importanti della tua vita.

C’è sempre un momento più giusto di un altro per fare passi importanti.

 

Pianifica una strategia

Per vincere una battaglia c’è bisogno di un piano.

Per vincere questa tua paura hai bisogno di una strategia.

 

Ora che hai avuto modo di prenderti il tuo tempo per affrontare questa situazione, cerca di capire cosa devi fare.

Quali sono i passi da muovere per andare oltre la tua paura?

Puoi affrontarla un po’ alla volta?

Puoi utilizzare delle nuove tecniche?

Puoi studiare meglio l’argomento?

Pianifica dettagliatamente il modo in cui supererai questo tuo malessere.

 

Nel caso dell’aereo, quello che feci, come faccio di solito quando ho un problema e lo voglio conoscere meglio, è stato acquistare dei libri. Ho trovato molto spesso risposta in questi ultimi, cosa di cui ho anche parlato in I libri che mi hanno cambiato la vita, ma questa volta non è andata così.

Ho letto due libri sulla paura di volare e sulle paure che questo genera in molte persone ma non mi sono stati molto d’aiuto.

Le nozioni che ho trovato al loro interno erano ottime ma non mi aiutavano, non erano comunque d’aiuto verso il mio singolo problema.

La paura per gli spazi chiusi rimaneva e l’ansia anche solo di prenotare un volo mi bloccava.

 

Ho deciso così di chiedere aiuto ad un professionista del settore.

La mia compagna mi ha parlato di UnoBravo, una piattaforma dove è possibile avere la consulenza di uno psicologo online.

Ero un po’ scettico all’idea di avere un terapista online ma gli ho dato una possibilità, anche perché non sapevo bene cosa fare da solo contro la mia claustrofobia.

Ho avuto modo di fare diverse sedute sull’argomento con una brava psicologa che mi è stata molto d’aiuto, facendomi capire meglio da dove veniva questa mia claustrofobia, nonché mostrandomi diverse strategie per avere la meglio su di essa.

Consiglio vivamente UnoBravo, il rapporto qualità prezzo è ottimo, grazie a questa piattaforma è possibile accedere ad uno psicologo con una somma di denaro ragionevole e ovunque si è nel mondo.

 

Nello stesso periodo, pianificai anche una giornata con Fly With Confidence della British Airways.

Si tratta di un programma dedicato alle persone che hanno paura di volare, una giornata in cui si ha la possibilità di parlare con i piloti, uno psicologo specializzato sulle fobie legate al volare e di fare un volo con questi ultimi.

È stata un’esperienza davvero positiva che ti consiglio se hai il mio stesso problema, so che in Italia sono organizzate da ITA e forse anche da EasyJet.

 

Questo fu il modo in cui pianificai le mie mosse per superare la mia paura.

Ora tocca nuovamente a te.

Come pensi di poter superare la tua paura?

Quali sono i passaggi che vuoi mettere in atto?

Pensi, come lo è stato per me, di dover chiedere aiuto a qualcuno?

Pianifica una strategia per vincere la tua paura.

 

Agisci

Dopo aver capito meglio da dove arriva la tua paura, dopo esserti presa il tempo per fare le cose senza fretta e dopo aver messo nero su bianco il tuo piano, è arrivato il momento di agire.

Agisci con i tuoi tempi, rispettando quello che provi, ma agisci.

Se arrivi nuovamente davanti alla tua paura ma non te la senti di affrontarla, fermati di nuovo, fai un passo indietro e poi un bel respiro.

Subito dopo torna di nuovo ad agire.

 

Come abbiamo visto, per me agire fu acquistare dei libri e leggerli ma non mi furono molto d’aiuto.

Tornai ad agire nuovamente facendo delle sedute, le quali mi hanno sbloccato davvero molto.

Arrivò poi il primo volo dopo tanti mesi durante il programma con Fly With Confidence della British Airways.

Quando l’aereo decollò avevo il cuore a mille ma grazie alle tecniche di respirazione che avevo visto con la mia terapeuta, e con lo stesso programma, riuscii a ristabilire subito il respiro e mi sono goduto quel volo sopra la città di Londra con i piloti della compagnia aerea inglese e con le altre persone che avevano preso parte al programma.

È stato un bel momento.

Avevo mosso un primo attacco verso la mia claustrofobia e avevo vinto.

Anche se mi ero ripromesso di tornare a volare nel 2023, a novembre 2022 mi sono prenotato un volo e sono andato a trovare mia madre a Roma.

Il volo è andato davvero bene e mi è tornata la voglia di viaggiare.

 

Ora sta a te.

È arrivato il momento di agire.

Tutto quello che nasce dentro la tua testa può anche morire dentro di essa, basta solo volerlo.

Tutte le tue paure possono essere controllate dal tuo cervello.

Agisci ora, e quando le cose non vanno fai un passo indietro, respira, prenditi il tuo tempo e poi torna nuovamente ad agire, fino a quando non l’avrai vinta.

 

Ti dedico nuovamente questa frase che mi sono sentito di mettere nero su bianco a seguito di questa mia esperienza con la paura degli spazi chiusi.

 

“La vita è troppo breve per essere limitata dalle nostre paure”.

 

A presto.

“La vita è troppo breve per essere limitata dalle nostre paure”.

 

Questa è una frase che ho messo nero su bianco dopo un lungo percorso in cui ho trovato il coraggio di fare i conti con le mie paure più profonde, specialmente con una in particolare.

Questa è anche una frase che voglio dedicarti sinceramente se come me stai provando a superare qualcosa che ti spaventa, qualcosa che magari da anni ti blocca.

 

“La vita è troppo breve per essere limitata dalle nostre paure”.

 

Il tuo cervello è uno strumento dalle risorse infinite, capace di far fronte ad ogni tua necessità, perfettamente in grado di superare ogni tua singola paura.

 

Non sono uno psicologo, un dottore e non ho alcun titolo di studio legato alla psicologia delle persone. Se stai cercando un professionista del settore quello non sono io.

 

Quello che posso offrirti è la mia esperienza diretta, di come ho fatto a superare una mia grande paura, che mi ha bloccato per anni.

Tranquillə che non ho nulla da venderti, non troverai nessun corso a pagamento alla fine di questo articolo su come superare le tue paure. Mi piacerebbe solo sapere che la mia esperienza ti possa essere d’aiuto a superare un problema legato alla tua vita personale o quanto meno darti qualche spunto di riflessione.

 

Ci sono stati quattro passaggi fondamentali che mi hanno aiutato a superare questa mia paura:

  1. Da dove arriva la tua paura
  2. Prenditi il tuo tempo
  3. Pianifica una strategia
  4. Agisci

 

Prima di parlarti di questi quattro passaggi però, vorrei raccontarti qual era la mia paura.

Come affrontare le proprie paure

La mia claustrofobia arriva da un evento traumatico che ho vissuto nella mia vita.

Era il 3 luglio 2010, era un sabato mattina.

Lavoravo come operatore back-office in un call center di Roma e un sabato sì ed un sabato no dovevo lavorare.

Quella mattina arrivai in ufficio in tempo.

Posai le mie cose nella postazione in cui avrei lavorato e mi presi un caffè.

Mi misi seduto e dopo qualche secondo il mio cellulare cominciò a squillare.

Era mia sorella ed era insolito che mi chiamasse a quell’ora, di sabato mattina.

Risposi.

“Pronto” le dissi.

“Marco” mi disse mia sorella con voce affannata e preoccupata, per poi continuare.

“Vieni a casa, Francesco sta male, non respira. Vieni a casa. Francesco non riesce a respirare”.

 

Avevo un fratello più piccolo e l’ultima volta che ci ho parlato è stata la sera prima di quel 3 luglio di tanti anni fa.

Fu una sera particolare, in cui ancora non sapevamo come sarebbero poi andate le cose.

Francesco aveva 23 anni e quella sera mi parlò del fatto che aveva grandi progetti per la vita, voleva studiare cinematografia e poi gli sarebbe piaciuto diventare un operatore sociale nel suo tempo libero per aiutare le persone che stavano male.

Ma il grande mistero che è la nostra vita ha avuto piani diversi per tutti.

Viviamo questa vita senza sapere quando il tempo scadrà.

 

Quel sabato mattina, mia sorella Silvia cercava di dirmi che mio fratello se n’era andato durante la notte, per un arresto cardiaco, per dei problemi di salute che aveva avuto.

Avevo capito cos’era successo ma speravo che non fosse così.

Anche mia sorella aveva capito cosa era successo ma forse sperava che se non lo avesse detto le cose sarebbero potute cambiare.

Non fu così.

 

Dissi al mio capo che avevo un’emergenza familiare, presi le mia cose e mi diressi verso l’uscita dell’ufficio.

Tremavo.

Ero arrivato a lavoro con il mio scooter e capii che non ero in grado di guidare.

Nello stesso edificio lavorava il mio migliore amico, Alessio.

Andati da lui.

Gli spiegai cosa stava succedendo.

Mi abbracciò.

Prese le sue cose e mi disse “vieni Marco, andiamo assieme”.

 

Arrivammo sotto casa mia in circa mezz’ora.

Aprii il portone di casa.

Arrivai davanti alla porta dell’ascensore con il mio amico Alessio me non riuscii ad entrare.

Provai un grande senso di claustrofobia nel vedere quel piccolo ascensore che sarebbe dovuto salire per 8 piani, lentamente, per portarmi davanti ai sogni spezzati all’età di 23 anni di mio fratello più piccolo.

 

Avevo 27 anni e la claustrofobia entrò senza chiedere permesso nella mia vita.

 

Ero indeciso di mettere o meno questo aspetto molto personale della mia vita in questo paragrafo ma ho deciso di farlo.

Il motivo è stato che le nostre paure nascono spesso da eventi poco piacevoli della nostra esistenza.

Questo è il motivo per cui sostengo che bisogna sempre avere un grande rispetto per le paure degli altri.

Ho deciso di mettere nero su bianco questo evento per farti capire che siamo in grando di vincere contro ogni paura della nostra vita, anche quella che arriva da un evento molto traumtico come questo.

 

Da dove arriva la tua paura?

Capire da dove arriva una tua paura è il modo migliore per conoscerla meglio, capirla ed anche per affrontarla.

La paura di prendere un ascensore,

la paura di stare al buio,

la paura di attraversare un ponte,

la paura di stare in un luogo affollato,

la paura di passare in uno spazio aperto,

la paura di un ragno e così via.

 

La paura verso qualcosa è un segnale, alle volte irrazionale, che ha il fine di metterci in salvo verso una situazione di pericolo.

In qualche modo, la paura è nostra amica, arriva per metterci in allerta verso una determinata condizione di pericolo.

Io stesso mi sono ritrovato ad aver paura di prendere un aereo perché in qualche modo è uno spazio chiuso. Pur essendo quest’ultimo mezzo di trasporto piuttosto grande e sicuro, rimane comunque uno spazio chiuso se hai problemi con la claustrofobia.

 

Capire da dove arriva la tua paura è il modo migliore per affrontare quest’ultima e per capire meglio te stessə.

 

Prenditi il tuo tempo

Se hai deciso di affrontare una tua paura, prenditi il tuo tempo.

Decidi di fare i prossimi passi rispettando te stessə, le tue tempistiche ed anche aspettando il momento giusto.

Alle volte la terapia d’urto può essere controproducente.

Se hai paura di prendere un aereo, essere costrettə a farlo per motivi lavorativi, famigliari e così via, può non essere il modo migliore per affrontare la cosa e allo stesso tempo può aumentare la tua ansia.

 

Quando la sensazione di claustrofobia è tornata a dominare alcune scelte della mia vita, mi sentivo piuttosto fragile sotto questo punto di vista.

Ad ogni modo avevo la necessità di andare a fare visita alla mia famiglia in Italia.

Ad ogni modo la mia compagna aveva voglia di fare un viaggio assieme.

Tutto questo non faceva altro che aumentare la mia ansia.

“Devo andare in Italia per Pasqua”.

“Devo fare un viaggio quest'estate con la mia compagnia”

Tutti questi pensieri non facevano altro che aumentare il mio malessere.

 

È stato proprio in quel momento che ho deciso di prendermi il mio tempo.

Ho deciso che per tutto il 2022 non avrei volato, evitando così aerei e spazi chiusi.

Ho parlato con la mia compagna di questo problema, le ho spiegato che la mia claustrofobia era tornata,

che avevo voglia di farci i conti una volta per tutte, ma che per farlo avevo bisogno dei miei tempi.

Le dissi che non avrei volato per tutto il 2022, che se voleva fare un viaggio saremmo potuti andare in treno (abbiamo passato una bellissima settimana in Scozia), che questo mi avrebbe aiutato a superare questo momento e che dal 2023 saremmo potuti tornare a viaggiare come una volta.

Caterina, la mia compagna, ha capito la situazione.

 

Non mi sono sentito di condividere questo pensiero con la mia famiglia in Italia, un po’ perché avevo paura che non avrebbero capito, un po’ perché pensavo che li avrebbe fatti preoccupare.

Onestamente, con loro ho usato una scusa lavorativa, gli ho spiegato che per motivi di lavoro non avrei potuto viaggiare ma che ci saremmo visti quanto prima.

 

In questo modo, mi ero tolto ogni tipo di costrizione nel dove mettere nuovamente piede in un aereo.

Mi stavo prendendo il mio tempo per affrontare la cosa, per respirare, per pensare a cosa avrei fatto, e questo ha fatto scendere la sensazione di ansia che provavo verso questa mia fobia, così come mi ha fatto rilassare nel pensare ad una strategia da attuare.

 

Prenditi il tuo tempo, soprattutto verso le battaglie importanti della tua vita.

C’è sempre un momento più giusto di un altro per fare passi importanti.

 

Pianifica una strategia

Per vincere una battaglia c’è bisogno di un piano.

Per vincere questa tua paura hai bisogno di una strategia.

 

Ora che hai avuto modo di prenderti il tuo tempo per affrontare questa situazione, cerca di capire cosa devi fare.

Quali sono i passi da muovere per andare oltre la tua paura?

Puoi affrontarla un po’ alla volta?

Puoi utilizzare delle nuove tecniche?

Puoi studiare meglio l’argomento?

Pianifica dettagliatamente il modo in cui supererai questo tuo malessere.

 

Nel caso dell’aereo, quello che feci, come faccio di solito quando ho un problema e lo voglio conoscere meglio, è stato acquistare dei libri. Ho trovato molto spesso risposta in questi ultimi, cosa di cui ho anche parlato in I libri che mi hanno cambiato la vita, ma questa volta non è andata così.

Ho letto due libri sulla paura di volare e sulle paure che questo genera in molte persone ma non mi sono stati molto d’aiuto.

Le nozioni che ho trovato al loro interno erano ottime ma non mi aiutavano, non erano comunque d’aiuto verso il mio singolo problema.

La paura per gli spazi chiusi rimaneva e l’ansia anche solo di prenotare un volo mi bloccava.

 

Ho deciso così di chiedere aiuto ad un professionista del settore.

La mia compagna mi ha parlato di UnoBravo, una piattaforma dove è possibile avere la consulenza di uno psicologo online.

Ero un po’ scettico all’idea di avere un terapista online ma gli ho dato una possibilità, anche perché non sapevo bene cosa fare da solo contro la mia claustrofobia.

Ho avuto modo di fare diverse sedute sull’argomento con una brava psicologa che mi è stata molto d’aiuto, facendomi capire meglio da dove veniva questa mia claustrofobia, nonché mostrandomi diverse strategie per avere la meglio su di essa.

Consiglio vivamente UnoBravo, il rapporto qualità prezzo è ottimo, grazie a questa piattaforma è possibile accedere ad uno psicologo con una somma di denaro ragionevole e ovunque si è nel mondo.

 

Nello stesso periodo, pianificai anche una giornata con Fly With Confidence della British Airways.

Si tratta di un programma dedicato alle persone che hanno paura di volare, una giornata in cui si ha la possibilità di parlare con i piloti, uno psicologo specializzato sulle fobie legate al volare e di fare un volo con questi ultimi.

È stata un’esperienza davvero positiva che ti consiglio se hai il mio stesso problema, so che in Italia sono organizzate da ITA e forse anche da EasyJet.

 

Questo fu il modo in cui pianificai le mie mosse per superare la mia paura.

Ora tocca nuovamente a te.

Come pensi di poter superare la tua paura?

Quali sono i passaggi che vuoi mettere in atto?

Pensi, come lo è stato per me, di dover chiedere aiuto a qualcuno?

Pianifica una strategia per vincere la tua paura.

 

Agisci

Dopo aver capito meglio da dove arriva la tua paura, dopo esserti presə il tempo per fare le cose senza fretta e dopo aver messo nero su bianco il tuo piano, è arrivato il momento di agire.

Agisci con i tuoi tempi, rispettando quello che provi, ma agisci.

Se arrivi nuovamente davanti alla tua paura ma non te la senti di affrontarla, fermati di nuovo, fai un passo indietro e poi un bel respiro.

Subito dopo torna di nuovo ad agire.

 

Come abbiamo visto, per me agire fu acquistare dei libri e leggerli ma non mi furono molto d’aiuto.

Tornai ad agire nuovamente facendo delle sedute, le quali mi hanno sbloccato davvero molto.

Arrivò poi il primo volo dopo tanti mesi durante il programma con Fly With Confidence della British Airways.

Quando l’aereo decollò avevo il cuore a mille ma grazie alle tecniche di respirazione che avevo visto con la mia terapeuta, e con lo stesso programma, riuscii a ristabilire subito il respiro e mi sono goduto quel volo sopra la città di Londra con i piloti della compagnia aerea inglese e con le altre persone che avevano preso parte al programma.

È stato un bel momento.

Avevo mosso un primo attacco verso la mia claustrofobia e avevo vinto.

Anche se mi ero ripromesso di tornare a volare nel 2023, a novembre 2022 mi sono prenotato un volo e sono andato a trovare mia madre a Roma.

Il volo è andato davvero bene e mi è tornata la voglia di viaggiare.

 

Ora sta a te.

È arrivato il momento di agire.

Tutto quello che nasce dentro la tua testa può anche morire dentro di essa, basta solo volerlo.

Tutte le tue paure possono essere controllate dal tuo cervello.

Agisci ora, e quando le cose non vanno fai un passo indietro, respira, prenditi il tuo tempo e poi torna nuovamente ad agire, fino a quando non l’avrai vinta.

 

Ti dedico nuovamente questa frase che mi sono sentito di mettere nero su bianco a seguito di questa mia esperienza con la paura degli spazi chiusi.

 

“La vita è troppo breve per essere limitata dalle nostre paure”.

 

A presto.

Come superare la paura

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